la storia

Premessa Storica

Nel Capitolo generale dei Cappuccini della Pentecoste del 1587 fu accolta la richiesta di papa Sisto V di inviare alcuni Missionari in Turchia. Partirono così 4 missionari tra cui il futuro San Giuseppe da Leonessa. La missione durò appena un anno e mezzo ( due morirono di peste ) e p. Giuseppe con il restante confratello, dopo aver subito la pena dei ganci per tre giorni, dovette rientrare in Italia. Ma la presenza dei Cappuccini in Turchia riprese nel 1625, questa volta per interessamento di Padre Giuseppe de Tremblay (l’eminenza grigia) e del Cardinale Richelieu. Da allora, prima i Cappuccini francesi, sostituiti dai Cappuccini italiani (al tempo della Rivoluzione francese), poi di nuovo i francesi (dal 1881) richiamati a causa delle varie soppressioni che avevano indebolito l’Ordine in Italia, quindi, con alterne vicende, di nuovo gli italiani…sino ai Cappuccini di Parma… che rimangono ancor oggi…. E’ quindi sulla linea di quest’antica tradizione cappuccina che a sua volta si innesta sull’antichissima tradizione della presenza francescana tra i musulmani e nei Luoghi Santi di Terra Santa, Siria, Turchia e Grecia, risalente addirittura al 1217 (vivente ancora S.Francesco) che si inserisce il nostro impegno apostolico in Turchia.

Dall’inizio di questo secolo infatti molte “stazioni” missionarie di Turchia erano state affidate alla Provincia religiosa dei Cappuccini di Parma e in quell’antica tradizione i nostri Frati avevano continuato il lavoro apostolico tra le Comunità cristiane locali e nello stesso tempo si erano impegnati ad assistere i pellegrini che visitavano i luoghi santi dell’Asia minore: Costantinopoli, Efeso, Antiochia, Tarso…secondo l’antica tradizione francescana.
I Pellegrinaggi, nel senso di assistere i pellegrini che visitavano i luoghi santi in tutto l’Oriente Cristiano (i Frati Cappuccini sono presenti con loro Case in Turchia, Grecia, Terra Santa, Libano, Siria, Egitto…), appartengono dunque alle finalità che la s.sede ha affidato e riconosciuto ai frati francescani (minori e cappuccini) da secoli !

Partendo da questo dato di fatto il sottoscritto, quand’era Ministro Provinciale, in accordo col Definitorio, per sostenere e potenziare la presenza cristiana in Turchia (dato anche il continuo esodo di cristiani da quei luoghi), ha fondato l’Associazione Eteria, con lo scopo di promuovere attività culturali (Pubblicazioni, Convegni di studio, Istituto di Patristica ecc…) e i pellegrinaggi, secondo quei criteri di professionalità e organizzazione che oggi si richiedono.
Per i Pellegrinaggi in particolare, date le attuali norme Regionali e Statali (che impediscono ogni iniziativa senza il supporto di una agenzia di viaggi), si è provveduto all’acquisto di una Agenzia di Viaggi, che ora si chiama Eteria viaggi S.r.l., e che provvede a tutta l’organizzazione tecnica a norma delle vigenti leggi. Detta Agenzia, di proprietà della Associazione Eteria, opera a Fidenza (Parma) e per questo il nostro Ufficio Pellegrinaggi ha sede a Fidenza.
L’azione è rivolta all’Oriente Cristiano, dove risiedono i nostri Frati, e pertanto solo episodicamente operiamo verso altri Santuari (Lourdes, Fatima…), appoggiandoci ad altri Uffici Pellegrinaggi, volendo mantenere la nostra specializzazione verso i luoghi delle origini cristiane, secondo il mandato avuto dalla S.Sede, la tradizione plurisecolare dell’Ordine Francescano e la volontà dei Superiori dell’Ordine dei Cappuccini e della nostra Provincia.

Breve storia dell’associazione Eteria

Novembre 1984: in occasione di un viaggio compiuto dal sottoscritto (p. Oriano Granella) in Turchia per tenere delle conferenze di aggiornamento sulla Liturgia ai nostri Missionari colà residenti, ebbi occasione di conoscere e parlare a lungo sull’aereo con un operatore turistico che aveva lavorato anni addietro con i Padri francescani di Terra Santa. Tale operatore chiedeva come mai i Padri Cappuccini presenti in Turchia non potenziassero il flusso dei pellegrini, a somiglianza di quanto i Frati Minori avevano fatto in Terra Santa, essendo la Turchia terra ricchissima di memorie cristiane.
Quello stesso operatore mi chiedeva se era possibile avere dai nostri confratelli residenti in Turchia l’assistenza spirituale (S. Messa nei luoghi ove erano le nostre case, qualche conferenza sugli Atti degli Apostoli o sulle Chiese dell’Apocalisse etc…) per quei gruppi di pellegrini che lo richiedevano. Ne parlai con i confratelli missionari di Turchia nella loro riunione seguita alla “Tre giorni di spiritualità”, spiegando la richiesta dell’operatore di cui sopra e tutti, all’unanimità (e conservo documento scritto), furono favorevoli. Per la prima volta si prospettava una presenza e una assistenza organica ai pellegrini in Turchia in collaborazione stabile con un operatore turistico. Tornato in Italia ne parlai con il p.Provinciale , allora il p.Franceschini, ed egli approvò l’idea.

Il caso volle che una piccola Agenzia Viaggi di Fidenza, con cui come parroco avevo lavorato per qualche pellegrinaggio parrocchiale, ricercasse un socio perché uno dei tre soci proprietari voleva ritirarsi. Si accese l’idea: perché non entrare noi, mediante l’OFS e le Missioni nella società e così incentivare questi pellegrinaggi? La quota di partecipazione era abbastanza limitata: venti milioni (12 milioni furono dati dalla Provincia, 8 milioni furono trovati da me presso amici e benefattori) . Scrissi subito ai Superiori Maggiori (dopo averne parlato al Provinciale) e ne ebbi risposta positiva, in iscritto, qualche giorno dopo. Eravamo nel gennaio 1985.
Un mese dopo ci fu il Capitolo Provinciale. In Capitolo il p.Provinciale “uscente” nella sua relazione inserì questa nuova realtà della Agenzia e della prospettiva dei pellegrinaggi nel tema del futuro della nostra Custodia di Turchia.

Febbraio 1986. In quel Capitolo, fui eletto Ministro Provinciale e così fui investito in prima persona della responsabilità della Provincia e delle nostre Missioni: Turchia e Centrafrica. D’accordo con il nuovo Definitorio pensai di continuare sulla linea intrapresa favorendo per la Turchia i pellegrinaggi. Nell’incontro coi missionari, tenuto a Izmir nell’aprile del 1985 feci loro una chiara proposta in tal senso e si convenne dell’importanza della visita dei pellegrini alle nostre Case, visto anche l’estremo interesse che lo Stato dava ai pellegrini-turisti. Già in passato si era riusciti ad avere dalle autorità turche in nome del turismo ciò che per le altre strade non si era mai ottenuto: il turismo era una parola magica che apriva tutte le porte e poteva in futuro garantire la nostra presenza in quella terra. Convenuta l’importanza di questa prospettiva si decise di procedere a tappe precise.

7 maggio 1985. Lettera alla Custodia di Turchia e alla Provincia per informare i confratelli di questa nuova iniziativa (al punto 3 della lettera: custodire i luoghi “santi” e assistere i pellegrini che vengono a visitarli…). Successivo incontro con il p.Lino Gravaglia, Definitore Generale incaricato per le missioni, che approva ampiamente e incoraggia l’iniziativa.

Luglio 1985. Viene fatto il primo pellegrinaggio in Turchia organizzato dal nostro ufficio-agenzia a cui partecipa un gruppo di laici francescani e alcuni frati della Provincia. Pur con notevoli difficoltà, soprattutto all’est (ancora la Turchia non è organizzata per un certo tipo di turismo), ritornano tutti entusiasti e si capisce che la Turchia “piace” e può offrire ottime possibilità per i pellegrini. I confratelli delle nostre case della Custodia sono ospitali e fanno un’ottima impressione per le loro attività (specie p. Gregorio, con la sua opera a favore dei caldei, suscita grande ammirazione).
Occorre dare un quadro giuridico a tutte queste iniziative, ma quale? Non è bene che i Padri Cappuccini gestiscano in prima persona un’Agenzia di viaggi e d’altro canto un’Agenzia esterna non può garantire i servizi “spirituali” da noi richiesti (Conferenze bibliche, S. Messe nei luoghi biblici, incontro con le nostre Comunità cristiane, visita ai nostri conventi…) e svolgere un tipo di “politica” verso il Governo Turco a servizio della Chiesa locale e secondo i nostri progetti. Dopo lunga e ampia discussione con esperti, si trova la soluzione della “Associazione senza fine di lucro “, costituita da laici e religiosi, che permette una certa libertà di iniziative in Italia e una veste un po’ più defilata in Turchia per future eventuali iniziative di promozione culturale e turistica. Il Definitorio accetta l’indicazione del nostro commercialista e nell’adunanza del 2 ottobre 1985 si approva lo Statuto della costituenda Associazione Eteria.

4 ottobre 1985. Davanti al notaio, si presentano 5 persone (3 frati, tra cui il sottoscritto e due laici francescani) e si fonda l’Associazione Eteria, “associazione di laici, cristiani e religiosi che si propone di promuovere cultura, turismo, e assistenza caritativa in Turchia e nel mondo”. Essa agisce in tre distinte sezioni:

Eteria Viaggi per promuovere e organizzare viaggi e pellegrinaggi.
Eteria Studio per la formazione culturale, ricerche, pubblicazioni varie.
Eteria Caritativa per iniziative assistenziali e opere missionarie.

7/16 ottobre 1985. Pellegrinaggio dei Padri Provinciali Italiani in Turchia con un Corso di Formazione permanente itinerante. Anch’essi ritornano entusiasti e approvano per il futuro altre simili iniziative per altri frati.

3 dicembre 1985. L’Associazione Eteria manda una lettera all’Ambasciatore di Turchia presso la Repubblica Italiana in cui chiede, a nome dei vari uffici pellegrinaggi italiani, una chiesa a Tarso, una chiesa ad Antiochia, una chiesa in Cappadocia. Si avrà una prima risposta interlocutoria il 7 maggio del 1986 e poi l’iter prosegue a fasi alterne sino ad oggi.

20-27 marzo 1986 il sottoscritto accompagna il p. Generale, p. Flavio Carraro e il suo segretario personale per una visita approfondita in Turchia. Si parla con lui del costituendo Istituto di Patrologia a Iskenderun e Sogokuluk (egli stesso dice di ampliare la costruzione per avere un 30 camere disponibili) e del potenziamento dei pellegrinaggi. Il p. Generale approva e incoraggia, promettendo anche un aiuto di personale ed economico (finanzierà l’acquisto della Patrologia Greca e Latina del Migne)
Durante il 1986 l’Ufficio pellegrinaggi dell’associazione Eteria cresce e si sviluppa organizzando vari viaggi in Turchia e Terra Santa. Così si prosegue per il 1987, organizzando anche alcuni corsi di formazione permanente per i frati sempre con l’appoggio, convinto e generoso del p.Generale.

Settembre del 1987. Con impegno di tempo e lavoro anche del sottoscritto, vede finalmente la luce l’atteso libro: “Turchia, i luoghi delle origini cristiane” per il quale ha lavorato soprattutto p.Luigi Padovese. La pubblicazione serve a far conoscere il valore cristiano e biblico della Turchia. Ne vengono stampate 5000 copie, ora esaurite.

Nel 1989 nasce l’idea di fare in Turchia dei Convegni di Studio sia per continuare il lavoro culturale di far conoscere le ricchezze bibliche e patristiche dell’Asia Minore, sia per promuovere il famoso Istituto di Patrologia e soprattutto per coinvolgere il Governo Turco in iniziative di una certa risonanza religiosa per avere maggiore libertà e permessi di celebrazioni cultuali. Bisogna infatti creare uno spazio maggiore per i pellegrini e per le loro celebrazioni nei luoghi biblici. Parte così la domanda di tenere a Efeso un Simposio in onore di S.Giovanni, con la richiesta esplicita di celebrare, in quel contesto di convegno di studi, la S.Messa sulla tomba dell’Apostolo. Non senza una gioiosa sorpresa, dalle Autorità di Ankara arriva il consenso per l’una e l’altra. Così dal 7 al

9 maggio del 1990 si celebra il I Simposio di S.Giovanni, presieduto dal Cardinale Giordano, Arcivescovo di Napoli, e si dà così l’avvio alla serie dei Simposi. P.Luigi Padovese, residente a Roma, con spirito di grande collaborazione organizza il Simposio e cura le pubblicazioni degli “Atti” e questo da quell’anno sino ad oggi.
1992. Si fa la stessa richiesta per un Simposio di S.Paolo a Tarso, anche qui sempre con la richiesta di celebrare la S.Messa in una vecchia chiesa abbandonata (vi era un deposito militare). Il governo turco dice sì e fa sapere, tramite via non ufficiale, che è disposto a ristrutturare la Chiesa di Tarso per i pellegrini di passaggio. Il Governo di Turchia comincia a comprendere che il turismo religioso può portare tanti soldi. L’Eteria, in quegli anni (con l’aiuto del “Turchese”) comincia a mandare in Turchia diverse migliaia di persone.

25 giugno 1995. In occasione del IV Simposio di S.Paolo a Tarso viene presentata la nuova Rivista Eteria per avere uno strumento a carattere divulgativo che faccia conoscere i luoghi delle origini cristiane. Ci si è accorti infatti che la Turchia, nel suo valore biblico e patristico, non è ancora conosciuta.

2 aprile 1998. Su invito del Governo Turco ad Ankara incontro il Ministro del Turismo, egli è interessato a favorire il “turismo religioso”. Chiedo a nome dei pellegrini il restauro della Chiesa di Tarso con la libertà di potervi celebrare la S.Messa, chiedo una chiesa rupestre in Cappadocia, un accesso più comodo (una seconda scala) alla grotta di S. Pietro in Antiochia e lancio l’idea di un luogo di culto da costruirsi per l’anno santo del 2000 e da usarsi in comune tra cristiani ebrei e musulmani ad Harran, patria del comune padre Abramo. Il Ministro si mostra molto comprensivo e promette il suo intervento… I lavori ad Antiochia infatti sono stati fatti e al presente , chiedendo volta per volta, è possibile celebrare in alcune chiese di Cappadocia.
Novembre 1998 Si procede all’acquisto di un albergo in Cappadocia (Tassaray), da rimodernare e attrezzare in modo adeguato per i pellegrini con una sala “polivalente” per riunioni e celebrazione della S.Messa e una “Casa dei frati” da usarsi come punto di appoggio dalle suore e frati che desiderano passare qualche giorno in Cappadocia. Si procede subito con i lavori e l’anno dopop viene inaugurato con un Convegno Internazionale sul Monachesimo, curato da Enzo Bianchi (Comunità di Bose) il 5 ottobre del 1999.

27 giugno 1999 . In occasione del VI Simposio di S.Paolo, a cui presenzia il Card. Camillo Ruini, si inaugurano i lavori di restauro della Chiesa di S.Paolo a Tarso, compiuti a spese del Ministero della Cultura di Turchia. E’ un bel risultato!
Estate del 2001. Si tenta di aprire un nuovo fronte di attività missionaria con Campi di lavoro archeologico sui luoghi biblici ( a somiglianza di quanto fatto dai Francescani in Terra Santa): si vuole restaurare una Chiesa di S.Paolo del IV secolo e il suo Battistero ad Antiochia di Pisidia. Giungono i permessi di Ankara, ma il prefetto locale si oppone e perciò si deve soprassedere…Il 15 agosto ne parlo però con il Ministro della Cultura ad Ankara, ed egli si scusa e promette il suo intervento per il futuro… si vedrà!

5 maggio 2002 . Nell’ambito del Simposio di S. Giovanni viene richiesto di costruire a EFESO una Chiesa ove i pellegrini possano celebrare la S.Messa, visto che a Maryemana (ove è la casa della Madonna) si è all’aperto e quando piove o fa freddo (inverno) non si sa dove andare. Anche qui si vedrà!

Ultimo triennio

Nell’ambito della promozione della nostra missione in Turchia ha svolto in questi ultimi anni un ruolo non secondario l’Associazione Eteria.
Questa Associazione, sorta, come si ricorderà il 4 ottobre 1985, ha continuato anche in questo triennio a promuovere la Turchia da un punto di vista culturale, spirituale e dei pellegrinaggi.
L’organizzazione ad esempio dei Simposi di San Giovanni e di San Paolo, da un punto di vista culturale continua a portare l’attenzione di biblisti, patrologhi, sacerdoti e cultori della storia cristiana sulla nostra presenza in Turchia e questa iniziativa, è considerata tra le più prestigiose e interessanti dal mondo accademico, anche laico, legato alle antichità cristiane.

Già da qualche anno infatti vi partecipano, presidi, cattedrattici laici (ad esempio delle Università di Roma, Napoli, Bari), che lo considerano un appuntamento da non perdere. La pubblicazione degli “Atti” sta a testimoniare questo proficuo lavoro culturale dovuto anche alla preziosa collaborazione di p. Luigi Padovese.
Così, sempre da un punto di vista culturale , è pur sempre molto apprezzata la Rivista Eteria (attualmente sospesa), soprattutto dai sacerdoti e dai laici impegnati nella pastorale e nei pellegrinaggi, per il suo interesse specifico sulla Turchia e sui luoghi dell’antichità cristiana del Vicino Oriente. Sono 2300 ca. gli abbonati, ma almeno 5000-6000 copie vengono distribuite ai pellegrini in partenza per i luoghi santi.

Per l’animazione spirituale, a parte quanto viene fatto dai nostri confratelli nelle varie case quando arrivano i gruppi, e da parte del sacerdote che li accompagna (purtroppo abbiamo una lista di biblisti e patrologhi un po’ ristretta), non dimentichiamo i Corsi di Esercizi, che finalmente cominciano ad avere un certo seguito. Soprattutto il corso annuale sull’Apocalisse e Patmos, ormai un appuntamento fisso – fa sempre il pieno dei posti disponibili. Esse visitano sacerdoti e Vescovi parlando della nostra presenza in Turchia, incontrano i gruppi in serate di animazione e spesso li accompagnano come animatrici spirituali anche nei viaggi.
Da considerare anche numerosi corsi autogestiti da congregazioni religiose, maschili e femminili, che si rivolgono espressamente a noi. In questa animazione spirituale, non dimentichiamo il ruolo sempre attivo delle sue suore, Suor Franca Menconi e Suor Rosella Rinaldo che mantengono una convenzione con la Provincia, ma che sono state affidate (anche per il loro sostegno economico) a Eteria.

A differenza di quanto era successo a Iskenderun, per le note difficoltà che erano sorte, ora si trovano bene e devo dire che sono molto utili e disponibili.
Anche per i pellegrinaggi, l’Eteria Viaggi s.r.l. continua il suo lavoro di promozione e organizzazione. Purtroppo le vicende in cui è sempre coinvolta la Turchia: guerra coi curdi all’est – caso Ocalan – guerra attuale in Israele e situazione di instabilità in tutto il Medio Oriente, rendono difficile questo lavoro. Tuttavia in media si riesce a mandare in Turchia dai 4000 ai 5000 pellegrini, e quasi tutti i nostri gruppi passano dalla nostra casa di Istanbul e Maryamanà (qualche volta giungono anche al sud: Antiochia e Tarso) e conoscono così i nostri frati, la loro attività, la loro presenza e le comunità locali ecclesiali. Rimangono sesmpre ben impressionati del nostro lavoro e, quando i nostri frati si possono intrattenere, nasce anche amicizia e solidarietà con ritorno anche di offerte e sostegno economico.
Il lavoro in particolare di fr. H. Laylek che come guida, accompagna diversi gruppi è molto positivo e suscita ammirazione. È molto richiesto dai gruppi: peccato che sia l’unico frate disponibile e preparato a questo lavoro (ha il patentino governativo di guida).

Non vorrei tralasciare anche un segno di “ritorno” per Eteria che è quello delle vocazioni. I giovani fraticelli turchi ammirano molto il lavoro di H. Laylek e sperano anch’essi di poter un giorno seguirne le impronte. Anche perché porterebbe un ampio spazio di attività: la comunità locale in inverno (ottobre – maggio), i gruppi dei pellegrini, per far conoscere le ricchezze cristiane della Turchia in estate (giugno – settembre). Un modo per sentirsi vivi, fare cultura e trovare nuovi amici e nuovo sostegno in Italia.
Prospettare loro una vita di sola attività nelle nostre case (“custodi” dei nostri luoghi, a volte con pochissimi cristiani come a Bayrakli e Istanbul) sarebbe per loro una prospettiva troppo limitata e asfissiante. Mentre le attività che vedono in Eteria: Simposi, Corsi di Esercizi, Campi di lavoro per giovani, Gruppi di pellegrini, oltre a quanto possono fare nel periodo invernale nei conventi turchi, suscitano interesse per un loro futuro vivere.

Si può perciò dire che i motivi per cui l’Associazione Eteria fu creata, e cioè la promozione culturale e dei pellegrinaggi verso la Turchia, non solo funziona, ma si è ormai affermata e consolidata.
Tutta la Chiesa Italiana e direi quasi tutti i preti ora (così mi dicono i “promotori” che vanno in giro per l’Italia) quando sentono dire: “Veniamo a nome dell’Eteria”, subito rispondono: “Ah si, quella dei Cappuccini di Turchia”.
Vorrei segnalare alla fine una richiesta di collaborazione da parte della Provincia Veneta per animare la loro Custodia di Grecia – tramite Eteria – sulla stessa linea di quanto facciamo in Turchia. Vedremo cosa ne verrà fuori.
Da un punto di vista economico malgrado le tante chiacchere, anche malevole, che ogni tanto “girano”, non ci sono particolari problemi: con la vendita de “I Viaggi del Turchese” (con i quali si continua a collaborare) l’Eteria ha fatto “cassa” e ora tutto procede tranquillamente. Con i proventi di quella vendita si sono pagati tutti i debiti (dovuti per lo più all’acquisto dell’albergo in Cappadocia) e l’Agenzia continua il suo lavoro per i pellegrinaggi procedendo con un utile medio (anno 2001) di circa 200/300 milioni all’anno.

Questi soldi oltre a capitalizzare l’azienda servono a coprire i “deficit” della Rivista Eteria e a mantenere le due suore (60 milioni circa l’anno).
L’acquisto di questo albergo in Cappadocia (220 camere 4 stelle) dal valore di 8 miliardi, di cui siamo proprietari all’80% è stata sicuramente una grande conquista.
Si può dire che mediante il turismo e i pellegrinaggi abbiamo riconquistato una posizione chiave, nel cuore della Cappadocia, per una nostra presenza stabile. E questo lo ha fatto Eteria da sola, senza che la Provincia vi abbia messo una lira! Per ora sono le due suore che stanno laggiù lungo l’estate per incontrare i gruppi che passano, parlare con i sacerdoti e preparare la S. Messa (in una sala dell’albergo), o fare una conferenza. Ma in futuro si può pensare a qualcosa di più stabile.
Il futuro, purtroppo sempre incerto per le note vicende mediorientali, speriamo consolidi questa iniziativa che potrebbe divenire anche un cespito economico sicuro per le nostre Missioni. Questo almeno mi auguro.