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MELITENE oggi ESKİ MALATYA L’antica Melitene,Melitene chiamata oggi, Eski Malatya (Vecchia Malatya) per distinguerla dalla modernaMalatya, tutta palazzi e moderne costruzioni, si trova a 15 km ca. dalla città moderna. Sviluppatasi in epoca romana, per la sua collocazione strategica, al centro della via carovaniera che portava dalla Cappadocia alla Persia, fu più volte oggetto di contese, con assedi, conquiste e distruzioni, da parte di Bizantini, Arabi e Turchi sin oltre il XII sec. Se della sua epoca cristiana non resta quasi nulla da visitare, del periodo musulmano vi è invece qualche monumento interessante

A poca distanza dall’odierna Eski Malatya sorgeva nell’antichità.
 L’importanza di Melitene risale al periodo della dominazione romana.  Melitene, città della Cappadocia nei pressi del fiume Eufrate. Il nome di Melitene è riconducibile a quello di Milid, vicina metropoli e capitale del regno hittita formatosi nella regione di Malatya attorno al 1200 a.C. L’importanza di Melitene risale al periodo della dominazione romana. A quel tempo la città, posta alla frontiera orientale dell’impero, costituiva il centro delle strade militari della regione e, nel 70 d.C. ca. divenne luogo di stazionamento della XII legione, detta Fulminata. Favorita da Traiano (98-117 d.C.), Melitene ottenne privilegi e dignità di città. In seguito al riordinamento delle province intrapreso da Diocleziano, Melitene divenne capitale dell’Armenia Seconda.
 Il restauro delle mura voluto da Giustiniano, non impedì che la città nel 577 fosse invasa dai Persiani sassanidi.  Il rafforzamento delle sue fortificazioni e il restauro delle mura voluto da Giustiniano, non impedì che la città nel 577 fosse invasa dai Persiani sassanidi. A essi, nel 640, successero gli Arabi. Dopo essere stata sottoposta all’alterno dominio arabo-bizantino, nel secolo XI Melitene entrò in possesso dei Turchi selgiuchidi. Caduta, poi, in mano ai Mongoli, fu conquistata da Tamerlano (1395) sino al momen
eteria_pagina_29_immagine_0001to d’essere annessa all’impero ottomano (1515). Quanto alla presenza di cristiani inMelitene, appare sicuro che ve ne fossero già nel secolo II.
La vicinanza con una fervente regione cristiana quale era l’Osroene deve aver certo portato i suoi frutti. Risulta sicuro che al tempo di MarcoAurelio (161-180 d.C.) numerosi cristiani militavano nella legione Fulminata di stanza a Melitene. Al tempo di Marco Aurelio numerosi cristiani militavano nella legione Fulminata di stanza a Melitene. A questa legione è riferito un episodio significativo ricordato da autori coevi, cristiani e pagani, indipendenti l’uno dall’altro. Nella narrazione di tutti costoro si racconta che nella campagna militare condotta da Marco Aurelio contro i Quadi e i Marcomanni (174), l’esercito romano ormai stremato da una continua siccità, ebbe la meglio sui nemici a causa d’un improvviso acquazzone che mutò le sorti d’una decisiva battaglia allora in corso.
L’episodio, richiamato da Tertulliano (Apologetico, 5; Ad Scapulam, 4) e riferito da Eusebio che lo desunse dall’Apologia di Apollinare di Gerapoli (H.E., V,5), fu collegato da costoro all’efficacia miracolosa della preghiera dei soldati cristiani. Da parte sua, il pagano Dione Cassio (Hist. rom., LXXI,8), lo riconduce agli incantesimi dell’egiziano Arnufis. Al di là delle diverse letture date all’episodio storico, risulta certo il fatto d’una presenza cristiana a Melitene negli anni di Marco Aurelio (161-180) Pare che l’imperatore abbia ritenuto i cristiani responsabili delle due sommosse.  Per il secolo successivo è preziosa, a questo riguardo, la testimonianza di Eusebio di Cesarea. Questi, dopo aver parlato del primo editto anticristiano di Diocleziano (marzo del 303 ), annota ancora: « Quando poi, poco dopo, alcuni della regione chiamata Melitene e altri della Siria tentarono d’impadronirsi dell’impero, fu promulgato un editto imperiale perché dappertutto i capi delle Chiese fossero legati e messi in prigione » (H.E., VIII,6,8). Dal contesto pare che l’imperatore abbia ritenuto i cristiani responsabili delle due sommosse. Il che lascia pensare che essi, tanto a Melitene che in Siria, siano stati assai numerosi dal momento che ai moti rivoluzionari Diocleziano rispose con editti contro il clero cristiano. Presumibilmente, in una delle persecuzioni anteriori (Decio: 249- 251 o Valeriano: 254-260?) a Melitene fu martirizzato il soldato Poliuto, oppostosi clamorosamente a una partecipazione al culto ufficiale.
 Sant’Eutimio il Grande, nato a Melitene nel 377 impostò il suo ideale monastico accantonando gli estremi e le stranezze che invece caratterizzarono la vita monastica in Siria.  Sulla base degli Atti del suo martirio — nella recensione relativamente migliore — egli sarebbe stato il primo martire di Melitene. Questa ipotesi ci porta a dedurre che sino alla metà del III secolo il cristianesimo potè operare qui indisturbato. Il nome di Melitene torna alla ribalta nel 358, a motivo di un concilio nel quale il vescovo Eustazio di Sebaste (300-380 ca.), venne deposto. Per un certo tempo maestro di Basilio il Grande con il quale poi entrò in conflitto, questi va considerato l’iniziatore dell’ascetismo in Asia Minore. Eppure certi suoi atteggiamenti estremisti (originalità di abbigliamento, condanna del matrimonio…) come anche motivi di carattere politico, portarono alla sua deposizione. Tra i personaggi illustri che questa città conobbe, va ricordato il vescovo Acacio. Benché legato da amicizia a Nestorio, al concilio di Efeso (431) si schierò decisamente contro di lui, prendendo successivamente posizione contro Giovanni d’Antiochia e Teodoro di Mopsuestia. Ad Acacio fu affidata l’educazione di Sant’Eutimio il Grande, nato a Melitene nel 377. Ordinato prestissimo sacerdote, la forte propensione per la vita eremitica lo indusse a fuggire daMelitene per recarsi in Palestina (406). Dotato di grande equilibrio, Eutimio impostò il suo ideale monastico che prese a svilupparsi in Palestina accantonando gli estremi e le stranezze che invece caratterizzarono la vita monastica in Siria. Tra i suoi discepoli Eutimio poté annoverare Domno, patriarca di Antiochia e il grande monaco Saba, rimasto celebre nella storia monastica della Palestina. Divenuta, sotto Acacio (tra il 430 e il 438) metropoli ecclesiastica dell’Armenia Seconda con sei Chiese suffraganee, la Chiesa diMelitene fu per un certo tempo anche metropoli delle comunità cristiane giacobite.

NOTE DI VIAGGIO

COME CI SI ARRIVA
L’antica Melitene sorge a soli 15 km a nord del suo attuale capoluogo, Malatya.

Distanze:
da Adıyaman km 204
da Malatya km 17
da Diyarbakır km 276

Provincia: Malatya
Aeroporto: Malatya

LUOGHI E MONUMENTI INTERESSANTI
L’Ulu Camii (Grande Moschea), è considerata la più antica della Turchia. Oggi si ammira la ricostruzione fatta nel 1247 della primitiva moschea risalente all’VIII sec. L’uso di ceramiche policrome aumenta la bellezza di questo perfetto esempio di arte selgiuchida.
Della Fortezza romana restaurata da Giustiniano nel VI sec. rimangono solo poche rovine delle mura.
Il Caravanserraglio, d’epoca ottomana (XVII sec.), in parte rovinato, del quale si distinguono le componenti tipiche.
Resti di una vecchia chiesa armena con cupola poligonale in pietra.