È considerato patrimonio dell’umanità e bene protetto dall’Unesco (1988) quest’antico centro religioso della Licia, distante circa 4 km dalla città di Xanthos, scoperto nel 1938, ma fatto oggetto di scavi soltanto a partire dal 1950. Letoon era amministrativamente legato alla vicina città di Xanthos. Costituiva
anzi il santuario federale nel quale annualmente si teneva in autunno un festival che raccoglieva le popolazioni della Licia. A presiedere l’assemblea federale di autunno era sempre una donna, forse in relazione al particolare culto della divinità materna licia (Evi Mahanahi), che vi si venerava già in età antichissima. Reperti archeologici trovati in loco, rimandano al VIII sec. a.C. Letoon era amministrativamente legato alla vicina città di Xanthos. Costituiva anzi il santuario federale nel quale annualmente si teneva in autunno un festival. Il culto di questa divinità femminile fu successivamente soppiantato da quello per Latona e per i suoi figli Artemide e Apollo. Secondo la leggenda, Latona, titana figlia di Ceo e di Fede, in fuga da Hera lavò nel fiume Xanthos (= giallo), sito alla destra del tempio a lei dedicato, Artemide e Apollo.
Il complesso religioso del Latoon comprendeva il tempio di Artemide (VI sec. a.C.), di Apollo (II sec. a.C.) e di Latona (160 a.C. ca.) e rimase attivo in età romana nonostante la massiccia presenza cristiana nella Licia. Soltanto con l’affermarsi del cristianesimo progressivamente decadde al punto che le pietre degli antichi santuari furono utilizzate per la costruzione di un monastero nei pressi del ninfeo e di una basilica a tre navate (sec. V) distrutta con l’arrivo degli Arabi nel VII secolo. Nel 1973, nei pressi del tempio di Apollo fu scoperta una stele del 358 a.C. con iscrizioni in aramaico, greco e licio. L’importanza del ritrovamento è notevole, se si pensa che le iscrizioni trilingue contenute hanno permesso di decifrare la lingua licia.