73 – OLIMPO (p432)

OLYMPOS oggi ÇIRALI Tra le tante antiche città Olimpoche si possono visitare percorrendo la strada costiera dell’Egeo v’è anche Olimpo. Le poche rovine che si possono ammirare sono disseminate nella campagna prospiciente la spiaggia. I resti dei monumenti che rimangono non hanno alcunché di eccezionale, ma il paesaggio e il mare vicino ne fanno un luogo suggestivo.

Situata sulla costa, Olimpo già nel II secolo a.C. compare come una città facente parte della confederazione licia.
 Nella storia della Chiesa il nome di Olimpo è legato a quello d’un illustre scrittore dell’antichità cristiana: Metodio. Occupata in epoca successiva dai pirati della Cilicia, rimase in loro potere sino alla conquista romana da parte del proconsole Servilio l’Isaurico nell’anno 78 a.C. Nella storia della Chiesa il nome di Olimpo è legato a quello d’un illustre scrittore dell’antichità cristiana: Metodio. Considerato vescovo di Olimpo, sappiamo che nel 311 fu martirizzato a Eubea. La sua vita ci rimane pressocché ignota. Persino il fatto che sia stato vescovo è in discussione.
Per certo dai suoi scritti si può dedurre che egli si dedicò all’insegnamento e che condusse vita ascetica.Dotato di una notevole formazione letteraria,Metodio risentì dell’influsso dello stoicismo e del platonismo anche se il suo giudizio sulla filosofia greca, rapportata al canto ammaliatore delle sirene, non è sempre positivo. Dotato di una notevole formazione letteraria, Metodio risentì dell’influsso dello stoicismo e del platonismo Nel Trattato sulla resurrezione, infatti, dichiara: « I greci che si sono dedicati alla filosofia non a motivo della verità ma a causa della gloria, hanno perso la vera filosofia » (30). Il nome di Metodio è legato all’antiorigenismo che contrassegnò parte del suo insegnamento.
In effetti, di Origene egli rifiutò l’idea della preesistenza delle anime e della successione indefinita dei mondi. D’altro lato, però, accettò la tipologia, l’ascetica e la mistica del maestro alessandrino.Delle opere di Metodio non restano che alcuni frammenti.  Un solo scritto ci è invece tramandato per intero: il Convivio o Sulla verginità, un dialogo nel quale dieci giovani donne intessono una lode della castità [1]. Questo entusiasmo di Metodio per la verginità e l’esaltazione fattane gli procurarono, sembra, dell’avversione.  La storia della comunità cristiana di Olimpo, si riduce per noi a pochi nomi di vescovi. Non pare, comunque, che egli si sia scoraggiato. « Chi vuol gustare i grandi doni di Dio » scrisse « occorre accetti anche di soffrire molto » (Convivio – Distinzione dei cibi, 1). A parte le già scarne informazioni su Metodio, la storia della comunità cristiana di Olimpo, si riduce per noi a pochi nomi di vescovi.

NOTE DI VIAGGIO

COME CI SI ARRIVA
Percorrendo la via costiera che da Antalya va a Finike trovate, dopo Faselide, indicata da una segnalazione turistica, una strada sterrata in pessimo stato che, seguendo per buona parte il letto asciutto di un torrente, porta alle rovine di Olimpo.

Distanze:
da Antalya km 86
da Faselide km 29
da Finike km 39

Provincia: Antalya
Aeroporto: Antalya

LUOGHI E MONUMENTI INTERESSANTI
La Porta monumentale di un tempio del II sec. d.C. in stile ionico.
Rovine di alcune chiese bizantine.
La Necropoli e un bel sarcofago di stile licio.
Il Teatro.
Le Terme.

FONTI STORICHE

LA VERA PUREZZA CONSISTE NELL’ASTENERSI DA TUTTE LE PASSIONI
Affermare che la purezza vada posta al più alto livello degli stati di vita che dipendano da me, e sia tenuta in predilezione, è impartire un giusto precetto. Molti credono di onorarla e di servirla, ma ve ne sono ben pochi, se bisogna dirlo, che l’onorano veramente. Allorché l’uomo s’impegna a trattenere la sua carne dal gustare la voluttà del rapporto sessuale, senza padroneggiarla negli altri campi, egli non onora affatto la purezza. Piuttosto, anzi, egli la disonora, e gravemente, attraverso passioni di bassa lega: egli non fa che scambiare piaceri con piaceri. Quando FONTI STORICHE 434 l’uomo, sforzandosi di resistere ai desideri fisici, nutre la presunzione e l’orgoglio di governare gli ardori della propria carne, guardando tutti gli altri come se fossero niente e meno di niente, egli non onora punto la purezza: egli la disonora con la sua presuntuosa insolenza; egli pulisce bene l’esterno del suo piatto, della sua pentola – la sua carne, il suo corpo –, ma insudicia il suo cuore con la fuliggine dell’arroganza. Quando uno si vanta delle proprie ricchezze, non si dedica veramente a onorare la purezza: egli la disonora più di tutto il resto, poiché la pone al di sotto di un po’ di tornaconto personale, essa con la quale nulla di quanto vi sia di prezioso nella vita potrebbe essere paragonato.Al suo confronto, infatti, tutte le ricchezze e tutto l’oro non sono altro che un po’ di sabbia (Sap 7,9). Colui che non pensa ad altro che ad amare sfrenatamente se stesso, interessandosi a sé soltanto e senza preoccuparsi del suo prossimo, non onora minimamente la purezza; anzi, egli la disonora, poiché è ben lontano da quanti la praticano degnamente e schernisce la carità che la sostiene, la tenerezza di cuore e l’umanità che essa comporta. Non bisogna da una parte vivere nella purezza e nella verginità, mentre dall’altra nella lordura delle malefatte e della sregolatezza; da una parte far voto di continenza immacolata e dall’altra macchiarsi di peccati; da una parte convincersi di non nutrire alcuna preoccupazione nei confronti dei beni di questo mondo e dall’altra procurarseli e incatenarsi a essi.
(Metodio di Olimpo, Dialogo sulla verginità, 11, in La teologia dei Padri, vol. I, a cura di G. Mura, Roma 1974, 290-291)