14 – ANEMURIO (p99)

ANEMURIUM oggi ANAMURNellaAnemurio parte meridionale della Turchia, sulla costa turchese, a 4 km dall’odierna Anamur, si conservano le testimonianze dell’antica Anemurio. Sorta come colonia fenicia, aumentò d’importanza nell’epoca ellenistica e romana. Si conservano alcuni reperti archeologici di non grande interesse. Merita invece una sosta il castello di Anamur, costruito in età bizantina ma rimaneggiato e ampliato in successive epoche. È sulla strada costiera, pochi km dopo il villaggio di Anamur e senz’altro vi colpirà per la completezza delle sue mura a picco sul mare.

Il nome è forse da ricondurre alla parola greca anemos (= vento). La fondazione della città è databile al IV sec. a.C. Le sue mura contrastarono nel 197 a.C. l’assedio di Antioco III e le minacce delle tribù degli Isauri. Inglobata nella Cilicia Tracheia (aspra), regione ricca di legname che nei tempi della tarda romanità fu chiamata Isauria,Anemurio non vanta molte memorie della sua storia antica. A menzionarla sono, tuttavia, in diversi: Plinio, Tito Livio, Strabone e Tacito.

 thumbs_prova_pagina_44_immagine_0001Inglobata nella Cilicia « Tracheia » (aspra), regione ricca di legname che nei tempi della tarda romanità fu chiamata Isauria. Quest’ultimo ricorda anzi l’assalto cui la città fu sottoposta da parte delle tribù selvagge della Cilicia [1].
La relativa importanza e il benessere economico di Anemurio si rispecchia nel fatto di possedere—dal I secolo a.C. sino a Valeriano (253-260 d.C.)—monetazione propria. Da essa è possibile risalire alle divinità più venerate: Dioniso,Artemide e Poseidone. Il carattere di centro commerciale era garantito adAnemurio dalla sua collocazione sul mare e dall’importante strada che, partendo dalla città, s’inoltrava nell’entroterra. Intorno a una presenza cristiana ad Anemurio mancano, per i primi tempi, dati storici.
E, tuttavia, il fatto di trovare diverse chiese sulla menzionata strada che si spingeva nell’interno della Cilicia, porta a credere che anche in questa città una comunità cristiana dovette comparire assai presto. Gli Atti apocrifi di Barnaba, di composizione tardiva (485-488 d.C. ca.), fanno risalire a costui l’evangelizzazione della città [2]. Danneggiata da un violento terremoto, nel 650 subì anche una devastazione da parte degli Arabi
Almeno a partire dal V secolo il nome di Anemurio figura come vescovato suffraganeo della vicina Chiesa di Seleucia. In effetti, al concilio di Calcedonia (431), fu proprio il metropolita di questa sede a rappresentare Giacomo, primo dei quattro vescovi di Anemurio che conosciamo. Danneggiata (nel 580) da un violento terremoto, nel 650 subì una devastazione da parte degli Arabi.
Nel XII sec. entrò a far parte del regno armeno di Cilicia. Quando questo, nel XIV sec. crollò, Anemurio fu abbandonata

 

NOTE DI VIAGGIO

COME CI SI ARRIVA
Dalla E24, che congiunge Antalya a Mersin, arrivati ad Anamur, deviando verso la costa si giunge, dopo 4 km, all’antica Anemurio.

Distanze:
da Alanya km 125
da Antalya km 256
da Silifke km 139
da Mersin km 233

Provincia: Mersin
Aeroporto: Antalya

LUOGHI E MONUMENTI INTERESSANTI

*Mamure Kalesi (il Castello di Anamur), rifacimento del secolo XIII di un’antica fortezza romana. Anche oggi manifesta tutta la sua maestosità con solidi bastioni e numerose torri ancora ben conservate.
La Necropoli, con tombe alle quali sono annessi piccoli monumenti ornati talvolta di affreschi e mosaici.
Il Teatro, l’Odeon, l’Acquedotto, chiese bizantine, di cui rimangono solo poche vestigia.

FONTI STORICHE

RIVOLTA DI POPOLAZIONI DELLA CILICIA (52 CA. D.C.)
Non molto tempo dopo, le selvagge tribù della Cilicia che hanno nome di Cieti, già più e più volte sollevatesi, avendo a loro capo Trossobore si accamparono su aspre montagne, d’onde, con repentine scorrerie sulle coste o nelle città, osavano frequenti colpi di mano su contadini e cittadini, e specialmente contro mercanti e battellieri. Posero l’assedio alla città di Anemurio; e misero in rotta i cavalieri che in suo soccorso erano accorsi dalla Siria col prefetto Curzio Severo, ché il tormentato terreno, mirabilmente adatto all’urto dei fanti, non dava agio invece alla cavalleria di combattere; finalmente il re di quella contrada marittima, Antioco, giocando di lusinghe con la massa e di astuzie coi capi, riuscì a sgretolare le forze dei barbari; e uccisi Trossobore e pochi caporioni, gli altri ricondusse alla quiete con la clemenza.
(Tacito, 55-120 ca. d.C., Gli annali, trad. di C. Giussani, Milano 1945)

ATTIVITÀ APOSTOLICA DI BARNABA AD ANEMURIO
entrammo. Trovammo due greci. Ci accostarono e ci chiesero donde venivamo e chi eravamo. Barnaba rispose loro: « Se volete sapere donde veniamo e chi siamo, gettate via il vestito che avete e vi metterò addosso una veste che non si insudicia e senza alcuna macchia, ma è sempre splendida ». Meravigliati per quelle frasi ci chiesero: « E che vestito ci volete dare? ». Barnaba a loro: « Se confessate i vostri peccati e vi schiererete al comando del Signore nostro Gesù Cristo, voi riceverete quel vestito eternamente intatto ». Compunti a causa dello Spirito Santo, caddero ai suoi piedi pregando ed esclamando: « Ti preghiamo, padre, dacci quel vestito. Noi crediamo nel Dio vivente e vero che predichi ». Li condusse giù alla sorgente e li battezzò nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. E quelli si accorsero che avevano indossata una forza e una veste santa.
(dagli Atti di Barnaba, in Gli apocrifi del Nuovo Testamento, a cura di M. Erbetta, Casale M. 1983)