38 – Elaioussa (p264)

ELAIOUSSA – SEBASTE Gli scavElaioussai recentemente condotti sul sito dell’antica Elaioussa poi diventata Sebaste, hanno portato in luce le rovine di una bella Chiesa bizantina costruita nell’area dell’Agorà antica. Un piccolo segno dell’antica presenza cristiana in questa regione. Tutta la costa, d’altronde, è ricca di rovine di chiese bizantine o paleocristiane. Un segno di come il Vangelo si fosse ampiamente diffuso su tutta la costa turca. Può essere una piacevole visita se vi trovate nella grande città commerciale di Mersin. Il mare, direi bello, è poco distante dalle rovine della città antica. Una visita può conciliare così riposo e interesse archeologico.

Questo centro antico corrispondende forse alla Vilusha dei testi hittiti (sec. XIV a.C.).
 Originariamente era un’isola. Il continuo accumularsi di terreno alluvionale la congiunse già in epoca romana alla terra ferma. Originariamente era un’isola così chiamata a motivo della presenza di olivi (Elaios = oleastro + nesos = isola). Dapprima in possesso dei seleucidi, dal 20 a.C. entrò nel dominio di Archelao I di Cappadocia che non soltanto la abbellì, ma le aggiunse al nome originario quello di Sebaste, in onore di Augusto. Dal 72 a.C. entrò a far parte della provincia di Cilicia perdendo l’autonomia, ma avvantaggiandosi economicamente. Il continuo accumularsi di terreno alluvionale la congiunse già in epoca romana alla terra ferma.

elaioussa1La prosperità di questo centro cittadino che, a motivo del suo porto, accoglieva anche un distaccamento della flotta romana (classis Syriaca), è attestato dalla sua monetazione che perdura sino al III secolo. In essa la città è detta anche Metropolis. L’altra qualifica di città sacra e di asilo rimanda al carattere sacro di questo centro la cui divinità principale sembra essere stato Ermes. Saccheggiata da Shapur I nel 270 e suggessivamente dagli Isauri (479), la città si risollevò come attestano le numerose vestigia archeologiche in buona parte del V e VI secolo. Il progressivo insabbiamento del porto, rovinosi terremoti succedutisi in quegli anni e gli attacchi degli Arabi nel VII sec. segnarono il definitivo declino di questa significativa città che ora sta tornando alla luce per opera di archeologi italiani.
 L’archeologia ha individuato una basilica cristiana a tre navate con battistero e un’altra piccola chiesa paleocristiana.  Appartenente ecclesiasticamente alla Cilicia prima con capitale Tarso, Elaioussa Sebaste fu sede episcopale. Come tale la conosciamo a partire dal 432 quando un suo vescovo di nome Minodoro intervenne al concilio di Tarso. Qualche anno più tardi la Chiesa è guidata da Alessandro che intervenne sia al Latrocinio efesino del 449 che al concilio di Calcedonia (451). Quanto le fonti scritte non dicono sulla presenza cristiana in questa città, lo dicono l’archeologia che ha individuato una basilica cristiana del V-VI secolo, una chiesa a tre navate con battistero al lato sinistro del teatro e un’altra piccola chiesa paleocristiana (fine V – inizi VI sec.) sull’estremità del promontorio che chiudeva a ovest la piccola baia.

NOTE DI VIAGGIO
COME CI SI ARRIVA
L’antica Elaioussa si trova pochi km fuori da Mersin, sulla strada che va verso Antalya, nelle vicinanze dell’odierno villaggio di Limonlu, dopo Kalindivane e prima di Korikos. La Chiesa è sulla destra della strada.

Distanze:
da Mersin km 90
da Silifke km 40

Provincia: İçel, (Mersin)
Aeroporto: Adana

LUOGHI E MONUMENTI INTERESSANTI
La cosa più importante è certamente la Chiesa bizantina (ha anche un battistero, semplice ma carino) appena messo in luce dagli scavi, ma ci sono anche rovine di un teatro, una via porticata e rovine di un bastione bizantino.