Sino alla fine del III millennio la zona centrale dell’Anatolia fu occupata da popolazioni di storia ignota ma non appartenenti al ceppo indoeuropeo. Si dicevano provenienti dal paese di Hatti.
Sino alla fine del terzo millennio la zona centrale dell’Anatolia fu occupata dagli Hittiti. Da qui il nome di Hittiti con il quale vennero designati tanto costoro quanto gli invasori indoeuropei che subentrarono nel loro territorio assumendone anche il nome. Perseguendo una politica di espansionismo, questi nuovi Hittiti, intorno al 1600 a.C. ca., giunsero a sottomettere Babilonia. Il successivo prevalere degli Hurriti (regno dei Mitanni) adombrò l’impero hittita che, con Suppiluliuma I (1380-1340?), recuperò l’antico prestigio. Entrati in conflitto con gli Egiziani, gli Hittiti li affrontarono nella famosa battaglia di Cades (1297 a.C?) con un risultato apparentemente favorevole agli Egiziani. Intorno al 1200, per cause non del tutto note ma legate prevalentemente alla espansione dei popoli del mare provenienti dall’Europa, l’impero hittita si ridimensionò fino a scomparire come potere storico, ma diede origine a diversi piccoli stati.
Il successivo prevalere degli Hurriti adombrò l’impero hittita che, con Suppiluliuma I, recuperò l’antico prestigio. Uno di essi fu quel regno degli Hetei, corrispondente alla Siria o a una parte di essa, menzionato più volte nella Bibbia (cfr. Gs 1,4; Gdc 1,26; 1 Re 10,29; 2 Re 7,6; 2 Cr 1,17). Come leggiamo in Genesi 23 fu dall’hittita Efron che Abramo acquistò a Ebron una grotta dove seppellire Sara. La religione degli Hittiti è costituita da un miscuglio di vari elementi frutto dell’incontro tra la popolazione protohittita e i nu
ovi invasori indoeuropei.
Nel pantheon hittita in cui le divinità erano perlopiù personificazione fortemente antropomorfica di fenomeni naturali, emergeva Wurušemu, divinità solare che divenne anche la divinità ufficiale della corte di Hattusas. Il dio della vegetazione era Telepinu.Grande importanza era ascritta a Tešub, dio della tempesta. Notevoli sono gli indizi di un influsso cultuale religioso degli Hittiti sugli Ebrei Da un punto di vista rituale aveva un posto di rilievo il sacrificio, celebrato da sacerdoti e avente il duplice scopo di alimentare gli dèi e di espiare i peccati dei quali gli Hittiti mostrano un concetto rudimentale, identificandoli con le miserie umane e le malattie [1]. Notevoli sono gli indizi di un influsso cultuale-religioso degli Hittiti sugli Ebrei.
Il rituale dell’espiazione descritto in Levitico 16 in cui si carica un capro di tutti i peccati del popolo e lo si porta nel deserto, trova riscontro presso gli Hittiti che pure inviavano nel deserto un montone. A partire dal tempo del re Hattusili I (1680 a.C. ca.), Hattusas o Boğazköy divenne capitale del regno e, poi, dell’impero hittita sino a che i popoli del mare non la distrussero Persino la stessa alleanza di Jahvè con Israele, da un punto di vista formale, ricorda l’alleanza dei re di Hattusas con i piccoli regni vassalli. Non mancano, inoltre, forti analogie tra taluni articoli del codice hittita e la legislazione mosaica del Pentateuco (cfr. Es 21,13.27; Dt 25,5-10; Lv 18,16-17). In rapporto alla storia di Hattusas ci è nota la sua distruzione a opera del re hittita Anitta che così sconfisse l’ultimo re della dinastia protohittita (1720 a.C. ca.).Apartire dal tempo del re Hattusili I (1680 a.C. ca.), Hattusas o Boğazköy divenne capitale del regno e, successivamente, dell’impero hittita (1460-1200 a.C. ca.) sino a che i popoli del mare non la distrussero (1200 a.C. ca.). In epoca posteriore la città venne occupata dai Frigi. I suoi cinque templi, architettonicamente simili, rimontano al periodo dell’impero come pure la porta reale e la cittadella (XIV-XIII a.C.) che però conobbe rimaneggiamenti in epoca frigia.