Collocata su una fertile pianura, si trova a ridosso d’una montagna rocciosa che nel passato dovette fungere da acropoli. Fondata, sembra, nel I secolo a.C., questa città della Cilicia, in ordine d’importanza fu seconda soltanto a Tarso.
Fondata nel I secolo a.C., questa città della Cilicia, in ordine d’importanza fu seconda soltanto a Tarso.Il periodo di maggiore prosperità lo sperimentò sotto l’impero romano. Visitata da Augusto nel 19 a.C., ottenne il suo favore e il nome di Cesarea o di Cesarea ad Anazarbus. Sotto Teodosio II ebbe il titolo diMetropoli della Cilicia Seconda. Più volte provata da violenti terremoti, fu sempre ricostruita. In onore dell’imperatore Giustino (518-527) che la volle riedificare, la città prese il nome di Giustinopoli e, più tardi, in onore di Giustiniano, che ne volle la ricostruzione dopo un altro terremoto, il nome di Giustinianopoli.
Divenuto possesso arabo nei secoli VII-VIII e tornata successivamente in mano ai bizantini, la città divenne nel 1100 capitale del regno armeno di Cilicia per poi ricadere sotto il dominio bizantino (1137). Durante la persecuzione di Diocleziano, ad Anazarbo furono martirizzati i cristiani Taraco, Probo e Andronico.
In questa città famosa per aver dato i natali al medico Dioscoride e allo storico greco Appiano, il cristianesimo dovette trovare una notevole espansione. Durante la persecuzione di Diocleziano, ad Anazarbo furono martirizzati i cristiani Taraco, Probo e Andronico [1].
Di un altro santo originario della città, Luciano, sappiamo della venerazione prestatagli ad Antiochia dove se ne conservano le spoglie.
In seguito il nome Anazarbo compare in occasione della disputa ariana. Atanasio, vescovo della città e condiscepolo di Eusebio di Nicomedia alla scuola di Luciano d’Antiochia, figura tra i sostenitori di Ario e come tale prese parte al concilio di Nicea (325).
Dopo un vuoto considerevole compare il nome di un altro vescovo e metropolita, Massimino, che nel 431 protestò contro l’apertura del concilio di Efeso iniziato da Cirillo d’Alessandria nonostante l’assenza dei vescovi antiocheni guidati da Giovanni d’Antiochia. Con costoro Massimino partecipò a un contro sinodo conclusosi con la scomunica di Cirillo d’Alessandria.
Due anni più tardi, proprio adAnazarbo (433), sotto la presidenza di Massimino si radunò un sinodo di vescovi della Cilicia Seconda che, pur esprimendo la propria avversione nei confronti di Cirillo, si risolse per la pacificazione tra le Chiese d’Alessandria e quella d’Antiochia e tra i vescovi legati rispettivamente a una di queste due sedi patriarcali.
Nella serie di vescovi che ressero la comunità cristiana di Anazarbo l’ultimo a comparire è Isidoro (692).